Riassunto analitico
L’obiettivo di questo studio è quello di analizzare il quadro giuridico dell’Artico in tema di gestione e conservazione delle risorse marine e valutarne la completezza. Inoltre, ci si interroga su quali debbano essere i principi ispiratori che Stati e Istituzioni debbano seguire per attuare un sistema di gestione e conservazione delle risorse equo e sostenibile, a tutela dei diritti delle future generazioni. Per rispondere a queste domande è necessario esaminare un ampio novero di strumenti giuridici, sia di natura di hard law che di soft law.
Nel primo capitolo, punto di partenza è lo studio dei principi di sovranità e di libertà dei mari, cui si aggiunge il principio di common interest of mankind. È quest’ultimo, in particolare, l’unico a garantire l’effettiva tutela ed equo utilizzo delle risorse marine viventi, chiamate a soddisfare un fabbisogno alimentare mondiale in crescita.
Il secondo capitolo mette in evidenza la governance in atto nella regione artica, ritagliando uno spazio sulla questione dei popoli indigeni, sempre più svantaggiati da politiche egoiste degli Stati e dai fenomeni di pesca irregolare. In seguito, si espone la disciplina prevista per la conservazione e gestione delle risorse marine viventi secondo i tradizionali modelli previsti dalla Convenzione di Montego Bay del 1982.
Presa coscienza dell’insufficienza di tali modelli, nel terzo capitolo si perviene alla conclusione per cui, per rispondere alle nuove esigenze e contrastare il cambiamento climatico, un’implementazione del già esistente quadro giuridico, in tema di gestione e conservazione delle risorse marine viventi, sia più che mai necessario, nel segno del principio di uso sostenibile, dell’approccio ecosistemico e del principio di precauzione.
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