Riassunto analitico
Negli ultimi anni è esploso in tutto il mondo con forza il fenomeno delle Startup. Questa crescente escalation mediatica ha radici recenti: di fronte infatti ad uno scenario di crisi che, dal 2008 ha creato notevoli danni in Europa e nel Mondo, l’attenzione dei media si è concentrata su quei piccoli attori con il potenziale innovativo in grado di creare occupazione e sviluppo economico: le Startup, per l’appunto. Essendo “piccoli attori”, con un ruolo chiave però nella ricerca ed innovazione tecnologica del Paese, risulta di importanza fondamentale la presenza di politiche economiche che ne promuovano e sostengano gli sforzi e che, soprattutto, ne forniscano sistemi e strumenti di supporto alla nascita, crescita e sviluppo. Solo dal 2012 il Legislatore italiano ha deciso di prendere parte allo scenario internazionale con una serie di interventi normativi. Si tratta di provvedimenti studiati per favorire la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali al fine di ridurre la disoccupazione giovanile e con l’obiettivo generale di agevolare ed assistere le imprese nella fase di avvio, per evitare che lo scenario della crisi rappresentasse un blocco insormontabile per iniziare . Ad ottobre 2015, 4.756 Startup erano iscritte al Registro delle Imprese, con un incremento del +76% rispetto ad ottobre 2014 (erano 2.583) ed addirittura del +893% rispetto a marzo 2013 (quando il decreto è entrato in vigore, erano iscritte solo 479 Startup ). Sotto il profilo occupazionale, le 1.710 Startup con dipendenti impiegano a fine giugno 4.891 persone (in aumento di 967 unità rispetto a fine marzo, +24,6%), in media 2,9 dipendenti per ogni impresa, mentre almeno la metà delle Startup con dipendenti impiega al massimo due dipendenti. Interessanti anche i dati sul rapporto tra numero di imprese fallite e nuove iscrizioni al Registro delle Startup innovative: per ogni azienda che fallisce, in Italia aprono 27 Startup (dati aggiornati a novembre 2014). Numeri incoraggianti che indicano un trend positivo in crescita e mostrano come le misure normative volte ad incentivare l’imprenditorialità in Italia, stiano iniziando a produrre frutti.
Lo sviluppo delle nuove imprese, tuttavia, implica una serie di problematiche: non tutte le piccole nuove imprese, infatti, riescono a sopravvivere senza fallire, ad aumentare le proprie dimensioni o a consolidare la propria posizione sui mercati. Bisogna perciò tener conto dell’elevato tasso di insuccesso delle Startup. In Italia, dove è recente il trend di interesse per il mondo delle Startup e dove il mercato di venture capitalist e business angel non è ancora diffuso e sviluppato, questi numeri sono anche più cruenti: una Startup su dieci non ha successo, quindi quasi il 90% delle Startup fallisce : di cui una su tre entro i primi tre anni di vita.
Numeri che mostrano la necessità di costruire un ecosistema che fornisca: ➢ alla Startup il sostegno necessario in ogni fase della propria vita; ➢ agli attori atti a fornire supporto fisico, organizzativo e know-how (incubatori e acceleratori) e finanziario (business angel, venture capitalist), gli strumenti per “selezionare” le Startup con le migliori idee e un modello di business. Uno di questi strumenti è appunto la Startup competition, oggetto della trattazione di questo lavoro di tesi.
Il tema del supporto alla crescita e sviluppo delle Startup affinché queste possano avere un impatto sul sistema a livello di innovazione, occupazione, generazione di reddito e consolidamento culturale, resta quindi di importanza fondamentale e sarà argomento di trattazione di questa tesi.
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