Riassunto analitico
INTRODUZIONE: Negli ultimi secoli la popolazione anziana mondiale sta crescendo sempre più rapidamente. Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte al livello mondiale e questa tendenza si mantiene anche per la categoria di età più anziana (70 anni e oltre). L’insufficienza cardiaca è una malattia ad alta prevalenza e incidenza in tutto il mondo. È stato osservato che, una percentuale significativa di questi pazienti ha anche, un danno renale concomitante sviluppando cosi la sindrome cardiorenale. Più precisamente la sindrome cardiorenale è definita come un complesso disordine fisiopatologico che coinvolge cuore e reni, in cui la disfunzione acuta o cronica di uno dei due organi induce una disfunzione rispettivamente acuta o cronica nell’altro. Alcuni studi hanno dimostrato che l'insufficienza renale è un fattore prognostico indipendente associato ad alti tassi di mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca. La sindrome cardiorenale di tipo 2 o sindrome cardiorenale cronica è una patologia estremamente comune nella popolazione. SCOPO DELLO STUDIO: Lo scopo della tesi è valutare la frequenza del sindrome cardiorenale tipo 2 nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica in cura presso reparto di geriatria e verificare quali parametri vengono utilizzati per la diagnosi di IRC. Inoltre valutare quale strategie vengono scelte nel trattamento della sindrome cardio-renale e se tali trattamenti sono efficaci nel prevenire l'ulteriore compromissione della funzionalità renale e un’eventuale IRA. MATERIALI E METODI: Sono stati studiati 94 pazienti ricoverati nel reparto di geriatria presso ospedale civile di Baggiovara tra 2019 e 2020. Di età media +/- DS: 87.6 +/- 6.5 anni, 62.77% femmine e 37.23% maschi. RISULTATI: Nella nostra casistica circa 28 pazienti sono affetti da scompenso cardiaco (età media +/- DS: 88.2 +/- 7.0), così come i pazienti affetti da IRC (età media +/- DS: 89.1 +/- 6.2); 13 soggetti risultano affetti sia da scompenso cardiaco che da insufficienza renale cronica (età media +/- DS: 90.4+/- 3.6). Nel nostro campione l’associazione tra scompenso cardiaco e insufficienza renale cronica è statisticamente significativa, mentre la relazione tra scompenso cardiaco ed altre comorbilità (diabete mellito di tipo II, BPCO, dislipidemia) non raggiunge la significatività statistica. La mortalità a 30 giorni tra i soggetti affetti da entrambe le patologie è più alta rispetto ai soggetti con una sola patologia (32% vs 15%, p=0,032). CONCLUSIONI: L’associazione tra scompenso cardiaco e insufficienza renale cronica è un’entità davvero importante nella popolazione anziana ospedalizzata. La relazione tra le due condizioni porta ad una aumentata mortalità, pertanto si auspica una attenzione terapeutica particolare per questa categoria di anziani fragili per tentare di ridurre gli outcomes sfavorevoli, indipendentemente dall’età avanzata.
|